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Illeciti con sanzioni pecuniarie civili

Il decreto legislativo n. 7/2016 ha previsto l'abrogazione di una serie di reati ritenuti di minor allarme sociale; al posto della sanzione penale è introdotta una sanzione pecuniaria civile cui si affianca il risarcimento del danno in favore della persona offesa. Con il decreto legislativo n. 8/2016 sono depenalizzati e trasformati in illeciti amministrativi tutti i reati per i quali è prevista la sola pena della multa o dell'ammenda previsti al di fuori del codice penale ed una serie di reati presenti invece nel codice penale.»»»»»

 

ALLONTANAMENTO DEL MINORE DALLA FAMIGLIA EX ART. 403 C.C. E RESPONSABILITA` DEL SINDACO
Cassazione Civile, sez. III, 16 ottobre 2015, n. 20928

 

SEMPLIFICAZIONE- TAVOLA SINOTTICA DELLE MODIFICHE INTRODOTTE DAL DECRETO LEGGE N. 83/2015 E RELATIVA ENTRATA IN VIGORE, DI CNF

Il Consiglio Nazionale Forense, all'indomani della pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del decreto legge n. 83/2015, recante Misure urgenti in materia fallimentare, civile e processuale civile e di organizzazione e funzionamento dell'amministrazione giudiziaria, ha predisposto una utile tavola sinottica sulle novità introdotte nella legge fallimentare, nel codice di procedura civile (esecuzioni) e nel codice civile, indicando per ogni modifica la entrata in vigore.

Tavola sinottica Novità introdotte dal dl 83/2015 e relativa entrata in vigore- giugno 2015

 

CORTE DI CASSAZIONE, SEZIONE III, SENTENZA 4 NOVEMBRE 2014, N. 23448.

 

Nel contratto di subappalto di prodotti finanziari e assicurativi, in caso di comportamento scorretto e lesivo del subagente va riconosciuta la responsabilità della società intermediatrice di prodotti assicurativi (ex articolo 2049 del cc)

In caso di condotte lesive di terzi da parte di un agente di un’impresa intermediatrice di prodotti assicurativi altrui, l’impresa ne risponde ai sensi dell’articolo 2049 c.c., se le modalita’ delle condotte rientrino comunque, anche in senso lato, nelle incombenze dell’agente; in caso contrario, essa ne risponde, in applicazione del principio dell’apparenza del diritto all’elemento dell’occasionante necessaria nel paradigma normativo detto, in caso di buona fede incolpevole dei terzi e di mancata dimostrazione dell’adozione delle misure ragionevolmente idonee, in rapporto alle peculiarita’ del caso concreto, a prevenire le condotte devianti degli agenti.

 

 

 

Sentenza n. 735 del 19/01/2015 -

Le Sezioni Unite, a composizione di contrasto, hanno affermato il principio, secondo il quale, in caso di illecito spossessamento di un privato da parte della P.A. con l’irreversibile trasformazione del terreno con la realizzazione di un’opera pubblica (cd. accessione invertita) non ne comportano l’acquisto della proprietà da parte dell’Amministrazione, conservando il privato il diritto alla restituzione del bene, salvo non preferisca chiedere il risarcimento del danno. Spetta, in ogni caso, per la perdita delle utilità ricavabili dal terreno per l’illegittima occupazione, il diritto al risarcimento del danno, la cui prescrizione quinquennale decorre, per la perdita del godimento, dalle singole annualità, mentre, per la reintegrazione per equivalente, dalla data della domanda.

 

 

Corte Cass I Sentenza n. . 7613 del 15/04/2015

Le astreintes previste in altri ordinamenti (nella specie in quello belga), dirette ad attuare, con il pagamento di una somma crescente con il protrarsi dell’inadempimento, una coercizione per propiziare l’adempimento di obblighi non coercibili in forma specifica, non sono incompatibili con l’ordine pubblico italiano.

 

Corte Cass Sez I, n. 21107 del 07/10/2014

In tema di trattamento dei dati personali da parte di un soggetto pubblico per l’accertamento, nell’ambito di un rapporto di lavoro, di responsabilità disciplinari, l’espressa inclusione della riportata finalità tra quelle di pubblico interesse non è, di per sé, sufficiente ad escludere la necessità del consenso scritto dell’interessato e dell’autorizzazione del Garante, occorrendo, a tale scopo, anche l’indicazione dei tipi di dati sensibili che possono essere trattati e delle operazioni eseguibili sugli stessi, da parte del medesimo soggetto pubblico o, su sua richiesta, dell’Autorità garante, esigendo la particolare natura dei primi, e, segnatamente di quelli riguardanti la salute e la vita sessuale della persona, una protezione rafforzata in ragione dei valori costituzionali posti a loro presidio.
Fonte: CED Cassazione. Riferimenti normativi: artt. 4, co. 1, lett. C, 18, 20 e 112, co. 1, D. Lgs. 30 giugno 2003, n. 196.
(1) Cfr. Cass. Civ., sez. I, sentenza 8 luglio 2005, n. 14390 e Cass. Civ., sez. lavoro, sentenza 30 giugno 2009, n. 15327.

 

 

 

 


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