Il  Ministero della Pubblica Amministrazione e l'Innovazione, con circolare n. Circ.  23-2-2011 n. 1/2011/DFP/DDI ha fornito ulteriori indicazioni in merito alla  portata dell’Art. 55-septies del D.Lgs. 30 marzo 2001,  n. 165, introdotto dall'art. 69 del D.Lgs. 27 ottobre 2009, n. 150, concernente  la trasmissione per via telematica dei certificati di malattia.
      
Preliminarmente,  è utile segnalare che l'art. 25 della L. n. 183 del 2010 (Collegato lavoro) ha previsto, Al fine di assicurare un quadro completo delle assenze per malattia nei  settori pubblico e privato, nonché un efficace sistema di controllo delle  stesse, a decorrere dal 1° gennaio 2010, che in tutti i casi di assenza per  malattia dei dipendenti di datori di lavoro privati, per il rilascio e la  trasmissione della attestazione di malattia si applicano le disposizioni di cui  all' articolo 55-septies del D.Lgs. 30 marzo 2001, n. 165.  Pertanto, con l'approvazione della menzionata legge, che è entrata in vigore il  24 novembre 2010, è stato uniformato il regime legale del rilascio e della  trasmissione delle certificazioni per il caso di assenza per malattia per i  dipendenti pubblici e per quelli privati, ivi compresi gli aspetti  sanzionatori. Infatti, il citato art. 25 ha previsto un rinvio generale all'art.  55-septies del D.Lgs. n. 165 del 2001.
      
L’art.  55-septies del D.Lgs.  30 marzo 2001, n. 165, ad oggetto “Controlli sulle assenze”, dispone che:
      1. Nell'ipotesi di  assenza per malattia protratta per un periodo superiore a dieci giorni, e, in  ogni caso, dopo il secondo evento di malattia nell'anno solare l'assenza viene  giustificata esclusivamente mediante certificazione medica rilasciata da una  struttura sanitaria pubblica o da un medico convenzionato con il Servizio  sanitario nazionale.
      2. In tutti i casi  di assenza per malattia la certificazione medica è inviata per via telematica,  direttamente dal medico o dalla struttura sanitaria che la rilascia,  all'Istituto nazionale della previdenza sociale, secondo le modalità stabilite  per la trasmissione telematica dei certificati medici nel settore privato dalla  normativa vigente, e in particolare dal decreto del Presidente del Consiglio  dei Ministri previsto dall'articolo 50, comma 5-bis, del decreto-legge  30 settembre 2003, n. 269, convertito, con modificazioni, dalla legge 24  novembre 2003, n. 326, introdotto dall'articolo 1, comma 810, della legge  27 dicembre 2006, n. 296, e dal predetto Istituto è immediatamente  inoltrata, con le medesime modalità, all'amministrazione interessata.
      3. L'Istituto  nazionale della previdenza sociale, gli enti del servizio sanitario nazionale e  le altre amministrazioni interessate svolgono le attività di cui al comma 2 con  le risorse finanziarie, strumentali e umane disponibili a legislazione vigente,  senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica.
      4. L'inosservanza  degli obblighi di trasmissione per via telematica della certificazione medica concernente  assenze di lavoratori per malattia di cui al comma 2 costituisce illecito  disciplinare e, in caso di reiterazione, comporta l'applicazione della sanzione  del licenziamento ovvero, per i medici in rapporto convenzionale con le aziende  sanitarie locali, della decadenza dalla convenzione, in modo inderogabile dai  contratti o accordi collettivi.
      5. L'Amministrazione  dispone il controllo in ordine alla sussistenza della malattia del dipendente  anche nel caso di assenza di un solo giorno, tenuto conto delle esigenze  funzionali e organizzative. Le fasce orarie di reperibilità del lavoratore,  entro le quali devono essere effettuate le visite mediche di controllo, sono  stabilite con decreto del Ministro per la pubblica amministrazione e  l'innovazione.
      6. Il responsabile  della struttura in cui il dipendente lavora nonché il dirigente eventualmente  preposto all'amministrazione generale del personale, secondo le rispettive  competenze, curano l'osservanza delle disposizioni del presente articolo, in  particolare al fine di prevenire o contrastare, nell'interesse della  funzionalità dell'ufficio, le condotte assenteistiche. Si applicano, al  riguardo, le disposizioni degli articoli 21 (in tema di responsabilità dirigenziale) e 55-sexies, comma  3 (in tema di responsabilità disciplinare per condotte  pregiudizievoli per l'amministrazione e limitazione della responsabilità per l'esercizio  dell'azione disciplinare). Quest’ultima disposizione stabilisce che “Il  mancato esercizio o la decadenza dell'azione disciplinare, dovuti all'omissione  o al ritardo, senza giustificato motivo, degli atti del procedimento  disciplinare o a valutazioni sull'insussistenza dell'illecito disciplinare  irragionevoli o manifestamente infondate, in relazione a condotte aventi  oggettiva e palese rilevanza disciplinare, comporta, per i soggetti  responsabili aventi qualifica dirigenziale, l'applicazione della sanzione  disciplinare della sospensione dal servizio con privazione della retribuzione  in proporzione alla gravità dell'infrazione non perseguita, fino ad un massimo  di tre mesi in relazione alle infrazioni sanzionabili con il licenziamento, ed  altresì la mancata attribuzione della retribuzione di risultato per un importo  pari a quello spettante per il doppio del periodo della durata della  sospensione. Ai soggetti non aventi qualifica dirigenziale si applica la  predetta sanzione della sospensione dal servizio con privazione della  retribuzione, ove non diversamente stabilito dal contratto collettivo”.
La  Circ. 23-2-2011 n. 1/2011/DFP/DDI
, segue in ordine temporale la Circ. 11 marzo 2010, n. 1/2010/DFP/DDI
 e la Circ. 28 settembre 2010, n. 2/2010/DFP/DDI
 sono le quali sono  state fornite indicazioni operative relativamente all'avvio del sistema di  trasmissione telematica dei certificati e degli attestati medici per la  giustificazione delle assenze per malattia dei dipendenti delle pubbliche  amministrazioni previsto dall'art. 55-septies del D.Lgs. n. 165 del 2001.  Nelle citate circolari, sono stati dati chiarimenti relativamente al  funzionamento generale del sistema, ai soggetti tenuti alla trasmissione  telematica, agli oneri e vantaggi per i lavoratori, ai tempi di attuazione e alle  sanzioni per l'inosservanza degli obblighi di trasmissione secondo le nuove  modalità. In particolare, al paragrafo 4 della Circ. 28 settembre 2010, n.  2/2010/DFP/DDI, a proposito delle sanzioni, era stata evidenziata  l'esigenza di monitorare il processo di trasmissione telematica dei  certificati, visto che durante i lavori della commissione di collaudo erano  emerse criticità organizzative, soprattutto per alcuni settori ed aree  territoriali. Veniva quindi precisato che "...fermo restando l'obbligo dei  medici di continuare a trasmettere i certificati per via telematica in presenza  delle condizioni organizzative e tecniche che lo rendono possibile, per il  periodo transitorio, sino al 31 gennaio 2011, durante il quale le più rilevanti  criticità dovranno essere affrontate, è opportuno che le Amministrazioni  competenti si astengano dalla contestazione degli addebiti specificamente  riferiti all'adempimento.". Considerato che il predetto termine è ormai  decorso, si ritiene opportuno fornire ulteriori informazioni ed indicazioni,  tenendo conto anche del fatto che, a partire dal mese di settembre 2010, è  stato avviato un confronto tra le Amministrazioni centrali interessate e le  Regioni per l'esame ed il superamento delle criticità inerenti l'introduzione  della nuova procedura, al fine di accelerare il processo in corso, con  l'istituzione presso la Conferenza Stato - Regioni di un tavolo tecnico  congiunto. In questo ambito sono stati approfonditi - mediante appositi gruppi  di lavoro - gli aspetti normativi, organizzativi e medico-legali della  trasmissione telematica, gli aspetti tecnici di sistema e quelli giuridico  amministrativi per l'applicazione delle sanzioni. I gruppi hanno concluso i  propri lavori a fine gennaio individuando delle linee operative che sono state  valutate, per quanto di competenza, nell'elaborazione delle indicazioni  contenute in questa circolare.
      
In  merito, all'ambito di applicazione della disciplina, si segnala che la  disposizione di riferimento - che, come detto, è l'art. 55-septies del D.Lgs. n. 165  del 2001 - riguarda il personale ad ordinamento privatistico, ovvero  il personale soggetto alla disciplina del decreto legislativo citato. Pertanto,  la norma non riguarda direttamente il personale in regime di diritto pubblico  di cui all'art. 3 del medesimo decreto (magistrati e avvocati dello Stato,  professori universitari, personale appartenente alle forze armate e alle forze  di polizia, corpo nazionale dei vigili del fuoco, personale delle carriere  diplomatica e prefettizia e le altre categorie che, ai sensi del menzionato  art. 3, sono disciplinate dai propri ordinamenti), per il quale rimane vigente  la tradizionale modalità cartacea, fermo restando che il nuovo sistema potrà  trovare applicazione anche nei confronti di queste categorie di personale a  seguito di approfondimenti istruttori e dell'adozione delle misure del caso. In  conclusione, per le categorie di personale ad ordinamento pubblicistico, non  soggette al regime del D.Lgs. n. 165 del 2001,  i medici compilano i certificati e gli attestati di malattia in forma cartacea  e le amministrazioni accettano i relativi documenti nella stessa forma, con le  consuete modalità di produzione o trasmissione da parte del dipendente  interessato.
    
Il nuovo regime di trasmissione telematica dei certificati riguarda i medici dipendenti del servizio sanitario nazionale, i medici convenzionati con il servizio (di medicina generale, specialisti e pediatri di libera scelta), nonché i medici liberi professionisti. Riprendendo quanto detto nella Circ. 11 marzo 2010, n. 1/2010/DFP/DDI, la violazione dell'obbligo di trasmissione in via telematica è sanzionata dalla legge e dagli accordi collettivi per i medici dipendenti del servizio sanitario nazionale e i medici che lavorano in convenzione. Il mancato utilizzo della modalità telematica non è invece specificamente sanzionato per i medici liberi professionisti. A fini di economicità e di efficienza, è comunque auspicabile che l'intero sistema delle certificazioni funzioni in maniera uniforme. Il Dipartimento della digitalizzazione della pubblica amministrazione e le altre Amministrazioni competenti si stanno impegnando per la sua estensione generalizzata e il processo di distribuzione delle credenziali di accesso al sistema telematico ai medici privati è in corso. Nelle more, i dipendenti pubblici che, in linea e nei limiti di quanto previsto nel comma 1 dell'art. 55-septies del D.Lgs. n. 165 del 2001, si rivolgono ad un medico privato per la certificazione dell'assenza dovranno chiedere al medico il certificato o l'attestato in forma cartacea e lo recapiteranno all'amministrazione secondo le tradizionali modalità. Quindi, sino alla compiuta messa a regime del sistema, le amministrazioni sono tenute ad accettare i certificati e gli attestati medici in forma cartacea provenienti da medici liberi professionisti, sempre che siano rispettate le condizioni previste nel citato art. 55-septies, comma 1. Rimane fermo, naturalmente, che la giustificazione dell'assenza avverrà invece mediante certificazione telematica ogni qual volta i medici privati siano già in possesso delle credenziali di accesso e degli altri strumenti necessari per l'invio telematico.