PIANO DEGLI INDICATORI

 

PIno degli indicatori

DOCUMENTAZIONE MEF

art. 18-bis d.lgs. 23 giugno 2011, n. 118

L’art. 18-bis d.lgs. 23 giugno 2011, n. 118, stabilisce che gli enti locali allegano il Piano degli indicatori e dei risultati attesi di bilancio al bilancio di previsione e al bilancio consuntivo.

Il d.m. Interno 22 dicembre 2015, emanato allo scopo di fornire gli schemi unitari per la redazione del piano, specifica che, a partire dall’esercizio 2016 gli enti locali ed i loro enti e organismi strumentali allegano il Piano al bilancio di previsione e al bilancio consuntivo.

modelli
Sono stati approvati con decreto del 22 dicembre 2015
Gli enti locali dovranno stilare due distinti modelli: il n. 1 deve essere compilato in fase di stesura del bilancio di previsione; il modello n. 2 va redatto per il rendiconto di gestione.
Il primo modello comprende indici e valori relativi ai risultati attesi di bilancio. Nella ripartizione della spesa sono esposti i valori per missione e programma, mentre nella sezione dell'entrata i dati evidenziano la capacità di riscossione dell'ente delle proprie entrate correnti. Ogni indicatore misura su base triennale diversi aspetti del bilancio previsionale. Il piano degli indicatori mette in rilievo i principi della buona amministrazione, vale a dire l'efficienza, l'efficacia e l'economicità.
L'allegato n. 1 del piano deve coadiuvare e al tempo stesso corrispondere con il piano delle performance, declinando gli obiettivi gestionali nelle attività operative programmate per la loro realizzazione. L'allegato n. 2, da compilare in fase di rendiconto di gestione, indica invece i risultati e gli obbiettivi raggiunti nell'esercizio finanziario, mediante la trasformazione dei dati contabili in indici.

Chi deve compilare il piano
Il piano degli indicatori deve essere compilato non solo dagli enti locali, ma anche dagli enti e dagli organismi della pubblica amministrazione.
Il piano misura diverse casistiche del bilancio, in particolare: la rigidità strutturare del bilancio; le entrate correnti; le spese di personale; l'esternalizzazione dei servizi; gli interessi passivi; gli investimenti; i debiti non finanziari; i debiti finanziari; la composizione dell'avanzo presunto; il disavanzo presunto; il fondo pluriennale vincolato; le partite di giro e i servizi conto terzi.

Gli indicatori
In entrambi gli allegati gli indicatori individuano: la composizione dell'entrata e la capacità di riscossione e la composizione della spesa con la capacità di liquidare i debiti. Il piano degli indicatori rileva per ogni ente locale tutte le criticità e le potenzialità della gestione delle entrate e delle spese, con una particolare attenzione alla gestione di cassa, (riscossioni e liquidazioni rispetto agli accertamenti e impegni stanziati), al fine di evidenziare il grado di l'efficienza e di virtuosità degli enti.
Gli indici estrapolati dal piano degli indicatori potranno inoltre essere esaminati dal ministero dell'Economia e delle finanze, anche per confrontare i diversi enti (per esempio controllare l'indice delle entrate correnti nei Comuni italiani). Gli indici presenti nel piano consentono di analizzare la gestione dell'ente locale, evidenziando i parametri di criticità specifici e consentendo anche di evidenziare in anticipo situazioni di potenziale pre-dissesto o dissesto.
In sintesi, il piano degli indicatori non è da considerarsi solamente un nuovo modello da allegare al bilancio, bensì uno strumento in grado di rilevare l'andamento contabile e gestionale dell'ente.

 

 



 

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