CRESCITA DELLA SPESA PUBBLICA DAL 1996 al 2013

 

Nel periodo successivo al 1996, la spesa pubblica nella maggior parte dei paesi si è attestata al di sotto del 50%, infatti nel 2008 i paesi la cui spesa pubblica si attesta al di sopra del 50% del PIL sono Grecia, Francia, Danimarca, Svezia e Regno Unito. Dal 2009, gli effetti della recessione, implicano che in Europa, la media della spesa pubblica sul PIL si attesta in media al  50% ed in taluni Paesi al di sopra del 50%.

TABELLA 2 – Crescita della spesa pubblica – dal 1996 al 2013 -  (totale della spesa  in % PIL) Fonte: Elaborazione Banca d’Italia su dati ISTAT.  Per i paesi della UE le spese complessive sono definite secondo il Regolamento CE 1500/2000.

  1996 2000 2003 2008 2009 2012 2013
 Italia  52,4 45,9 48,4 49,2 52,5 51,1 51,2
Germania  49,1 45,1 48,5 44,1 48,3 44,7 44,7
Grecia 44,5 47,1 45,1 50,5 54 53,3 58,5
Spagna 43,2 39,2 38,4 41,4 46,2 47,8 44,9
Francia 54,5 51,7 53,4 53,3 56,7 56,7 57
Regno Unito 41,5 36,4 41,8 47,1 50,9 48,1 47,1
Media Paesi UME BCE 17 50,5 46,2 48 47,1 51,2 50 49,9
Media Paesi UME BCE 17 – esclusa Italia 50,1 46,2 48 46,8 51,1 49,8 49,7
Media Paesi UE 27 49,7 44,7 47,1 47 51 49,4 49,1
Media Paesi UE 27 – esclusa Italia 49,3 44,5 47 46,8 50,8 49,2 48,8
Media 10 Paesi UE – non Euro 46,8 40,5 44,7 46,7 50,2 47,7 46,9
Stati Uniti 36,4  33,7 36,6 39 42,9 40  
Giappone 36,4  38,8 37,8 36,9 41,9 42  
Canada  45,1 39,7 39,4 38,4 42,7 40,6   

 

L'incidenza del settore delle amministrazioni pubbliche sull'economia può essere misurata in termini di entrate e spese totali delle amministrazioni pubbliche in percentuale rispetto al Pil.
In termini assoluti, il totale delle spese delle amministrazioni pubbliche è cresciuto in misura costante nel periodo tra il 2003 e il 2013, sia nell'UE-28 (La Croazia è diventata il 28º stato membro dell'Unione Europea il 1º luglio 2013), sia nell'area dell'euro, solo tra il 2010 e il 2011 è lievemente diminuito, in termini assoluti, in entrambi i gruppi di paesi. Anche le entrate sono cresciute in misura costante fino al 2008 nell'UE-28 e nell'area dell'euro, per poi diminuire nel 2009 e riprendere ad aumentare a partire dal 2010. Il totale delle entrate superava nel 2011 i livelli precedenti alla crisi sia nell'UE, sia nell'area dell'euro.
Il livello delle spese e delle entrate delle amministrazioni pubbliche varia notevolmente nell'UE da uno Stato membro all'altro. Nel 2013 i paesi con i più elevati livelli di entrate e spese pubbliche combinate in rapporto al Pil (superiori al 100 %) erano Finlandia, Danimarca, Francia, Belgio, Svezia, Grecia, Slovenia e Austria tra gli Stati membri dell'UE, nonché Norvegia tra i paesi dell'EFTA. Per la Grecia e la Slovenia, i livelli di spesa pubblica particolarmente elevati erano dovuti in gran parte agli interventi a sostegno delle istituzioni finanziarie. Per otto Stati membri (Lituania, Romania, Lettonia, Slovacchia, Bulgaria, Estonia, Irlanda e Polonia) si osservavano rapporti combinati relativamente bassi (inferiori all'80 % del Pil), mentre, tra i paesi EFTA, la Svizzera registrava il rapporto più basso.
Nell'UE-28, le entrate pubbliche sono costituite principalmente da imposte e contributi sociali. Nel 2013 le imposte rappresentavano il 58,7 % del totale delle entrate nell'UE-28 e il 55,7 % nell'area dell'euro (AE-18), mentre i contributi sociali rappresentavano il 30,7 % del totale delle entrate nell'UE-28 e il 34,1 % nell'area dell'euro (AE-18). L'analisi a livello di Stato membro UE rivela che l'incidenza relativa delle diverse tipologie di entrate varia notevolmente da un paese all'altro. Ad esempio, le imposte rappresentavano nel 2013 meno del 50 % delle entrate pubbliche in Slovacchia, Repubblica ceca, Paesi Bassi, Grecia e Lituania, ma l'86,5 % in Danimarca
La quota più elevata della spesa pubblica nell'UE-28 nel 2013 riguardava la redistribuzione del reddito sotto forma di trasferimenti sociali in denaro o in natura. I trasferimenti sociali rappresentavano il 44,4 % della spesa totale nell'UE-28 e il 47,7 % nell'area dell'euro (AE-18). La retribuzione dei dipendenti rappresentava il 21,6 % della spesa pubblica nell'UE-28 e il 21,0 % nell'area dell'euro (AE-18). I redditi da capitale da corrispondere – la maggior parte dei quali è costituita da interessi passivi – rappresentava il 5,7 % della spesa pubblica nell'UE-28 e il 5,8 % nell'area dell'euro (AE-18) (Dati: 23 aprile 2014, Ulteriori informazioni da Eurostat, Principali tavole e Banca dati.).
Per il 2014 le prospettive non sono delle migliori,  infatti, l’OCSE, prevede un calo del Pil italiano dello 0,4% contro il +0,5% indicato nell'Outlook semestrale del mese di  Maggio 2014. Anche per il 2015 la revisione è netta: le stime puntano allo +0,1% contro il +1,1% previsto. Il quadro critico riguarda l’intera zona Euro: la cui crescita, nel 2014, non supererà lo 0,8%, mentre nel 2015 il Pil crescerà solo dell'1,1 per cento. In base alle previsioni dell’istituto, sono presenti  squilibri esterni e le minacce alla stabilità finanziaria, mentre per quanto riguarda ai singoli Paesi il Pil dovrebbe aumentare in Germania dell'1,5% sia quest'anno sia il prossimo, mentre in Francia dovrebbe attestarsi allo 0,4% nel 2014 e all'1% nel 2015(OCSE,  Interim Economic Assessment, 15 september 2014 -  Moderate global growth is set to continue, but weak demand in the euro area remains a concern)